Istinto di liberazione nell’orizzonte: un’esperienza meditativa sulle tecniche di liberazione

1 dicembre 2018 ore 17.30

“E in queste solitudini dell’Appennino reggiano (quasi petrarchesche e sicuramente ospitanti zanzottiane ricerche semantiche tra campi innevati), dove la purezza tecnica e ragionativa del libro diventa una purezza ‘liberata’ dove è forse annidata una forma poetica di ‘sublime’, parliamo, finalmente, di politica? Non è escluso”. (Fabio Zinelli)

Tecniche di liberazione è un libro tra poesia, fotografia, disciplina dello yoga, e viene proposto in un luogo speciale dove è probabilmente sopravvissuto un’istinto di liberazione, fosse anche solo quello che viene dalla fame.

Assumere oggi un concreto senso di responsabilità nei confronti di un’idea di liberazione significa permettersi di evolvere, di raffinare il proprio apparato percettivo per vedere, ascoltare, sentire – con tutto il corpo che abbiamo – in un modo diverso, ossia al di fuori delle modalità ordinarie, schematiche, impaurite, forse bloccate, con cui filtriamo la realtà.  La liberazione della parola, del suono e della narrazione di un tempo diverso da quello percepito quotidianamente, l’aprirsi mentalmente a un movimento reale della fisicità del proprio corpo che si allena alla reintegrazione personale, sono la posizione dell’Essere umano, sono forse il primo ed essenziale passo vivere l’intero processo della liberazione.

Nel suo noto Abecedario Gilles Deleuze afferma: «L’uomo imprigiona continuamente la vita, continuamente la uccide. L’artista libera la vita […] Liberare la vita dalle prigioni dell’uomo, questo è resistere». La liberazione cui Deleuze fa riferimento è dalle pratiche comuni che costringono l’individuo a restare chiuso in gabbie che egli stesso si è costruito attorno. Scopriamo così che il senso del resistere non è riferito a qualcosa o qualcuno che sta al di fuori di noi, piuttosto a qualcosa che è al nostro interno e che è formato da espressioni diverse, dove la compresenza dei linguaggi è inevitabile. (Giovanna Gammarota)

Chi vorrà intervenire sarà invitato ad ascoltare la poesia e a vedere la fotografia praticandole fisicamente e mentalmente in uno spazio sonoro, temporale e meditativo creato dall’etnomusicologo Luciano Bosi, dalla narrazione di Elisa Cattani, dall’autore del libro, Mariangela Guatteri, e dalla fotografa Giovanna Gammarota che aprirà un conversazione sulla liberazione.

Scheda del libro
Mariangela Guatteri, Tecniche di liberazione = Techniques de libération.
Traduction française: Michele Zaffarano.
Colorno: Tielleci, 2017 – 152 p. : ill. ; 19,5 cm. (Benway Series; 10).